TRAPIANTI DIONEA DEL 2022/02/20

Per  gli   amanti   delle     carnivore   piantine   di dionea     disponibili

 

 

Trapianti    

eseguiti    il

   03/02/2019

.  

 

 

 

Il genere Dionaea comprende una sola specie, la Dionaea muscipula, pianta perenne insettivora originaria delle zone paludose della Caroline del Nord e del Sud (America) comunemente conosciuta con venus o acchiappamosche.

Si tratta di piante cosiddette insettivore (o carnivore come spesso sono chiamate) caratterizzate dal fatto che le foglie sono formate da un allargamento del picciolo che si apre fino a formare due valve con i margini ricoperti da una ventina di setole rigide e con numerosi peli. Quando un insetto attirato dal nettare secreto dalla pianta si appoggia su queste foglie, i peli, percepiscono la sua presenza e scattano a mo' di molla, intrappolandolo. Una volta catturato l'insetto verrà digerito da particolari enzimi secreti dalla pianta per ricavarne tutti gli elementi nutritivi utili alla sua nutrizione. Le foglie rimarranno chiuse per tutta la durata della digestione e si apriranno solo quando questa sarà terminata (da dieci giorni fino a un mese).

La temperatura di coltivazione minima durante il periodo invernale deve essere compresa tra i 5 °C e i 10 °C mentre non ha ovviamente problemi con la temperatura massima .

Sono piante abitudinarie pertanto non vanno spostate dal luogo dove vegetano bene.

Il primo aspetto fondamentale per la coltivazione della dionea è usare acqua tassativamente povera di sali minerali pertanto o acqua piovana pulita oppure acqua demineralizzata.

Per annaffiarla non si deve mai versare l'acqua dall'alto ma occorre tenerla nel sottovaso in modo che la pianta la assorba per capillarità e la terra rimanga sempre inzuppata (sono piante originarie delle zone paludose). Da novembre a febbraio, periodo in cui la pianta entra in riposo vegetativo, si riduce  l’acqua dal sottovaso, mantenendo solo il terreno umido. Da metà febbraio si rimette l’acqua nel sottovano.

Si può  rinvasa ogni anno a metà febbraio utilizzando della torba acida di sfagno , di elevata acidita', possibilmente mischiata con 1/3 di sabbia (perlite) (assolutamente non calcarea) onde favorire il drenaggio. 

Il composto costituito da torba e perlite va messo in un secchio e con acqua distillata impastato morbido tipo fanghiglia  che va aggiunta al vaso senza alcuna compressione. Si fa un foro con una matita e nel buco creato si sistema la dionea in modo che la parte bianca rimanga interrata, accostando poi delicatamente il terreno attorno alla pianta.

La pianta fiorisce tra maggio e giugno . Può subire variazioni in coltura. Dal centro della rosetta si alza lo stelo, lungo circa 20-30 cm con all'estremità diversi fiori bianchi disposti a capolino. Questi fiori daranno facilmente piccolissimi semi neri brillanti somiglianti ai semi dell'uva.

Molti coltivatori preferiscono tagliare lo stelo fiorale nell'estremità inferiore per evitare che la pianta ancora giovane utilizzi tutta l'energia anche delle trappole per produrre il fiore, indebolendosi e rischiando poi la vita per produrre i semi; tagliando lo stelo fiorale infatti, la pianta è più propensa a produrre nuove foglie (lo stelo fiorale, una volta reciso tende a risvilupparsi costantemente, dipende ovviamente dalle condizioni di luce e di calore). È quindi consigliato recidere lo stelo fiorale se la pianta è ancora giovane, finché la "rosetta" non raggiunge un diametro di almeno 15-20cm.

La moltiplicazione della Dionaea avviene per divisione della pianta al momento del rinvaso prelevando le piccole piantine che si formano alla base della pianta madre. In questo modo si ottengono piante di buone dimensioni già dopo il primo anno.

Le foglie bruciate si formano quando si mette la pianta da una posizione poco soleggiata a una molto soleggiata. Non occorre allarmarsi, è normale che ciò avvenga.

Se le vecchie foglie anneriscono non occorre preoccuparsi: è normale. Se invece sono le foglie giovani che diventano nere, allora occorre analizzare tutta la tecnica di coltivazione seguita sino a quel momento perché si sta sbagliando qualcosa.

Ci si rende conto se la Dionaea è in buona salute se, sollecitando le foglie, si chiudono a scatto. Non deve però essere un gioco in quanto per la pianta è uno stress.

Se si vuole dare del nutrimento alla pianta ricordarsi che accetta solo animali vivi e solo piccoli invertebrati quali mosche, vespe, ragni, formiche. Nient’altro.

(foto 30/11/2014) Dionea di un anno tenuta sempre in terrazza , in inverno le foglie nere sono abbastanza numerose, le trappole sono un po più lente ma sempre efficenti . A febbraio le piantine verranno rinvasate e divise.

 

 

TRAPIANTI DI DIONEA

 

FATTI IL 15/02/2018

 

05/09/2016

Pianta di Dionea posizzionata vicino a nido di vespe. 

Dopo due giorni le trappole erano tutte chiuse,  la piantina ha fatto una scorpacciata di vespe.

 

NUOVI ARRIVI

 

La Sarracenia è una pianta carnivora erbacea della famiglia delle Sarraceniaceae, originaria dell’America del Sud.

Si tratta di una pianta perenne provvista di una radice rizomatosache origina direttamente delle caratteristiche foglie di colore verde brillante con evidenti nervature di colore rosso -mattone che si trasformano in particolari organi con specifiche funzioni.  

 L’interno dell’ascidio è ricco di ghiandole nettarifere che producono una sostanza gelatinosa che attrae le mosche o altri piccoli insetti. Gli insetti, attratti dal colore e dal profumo restano intrappolati nell’acqua, poi spinti verso il basso dalla chiusura dell’opercolo, vengono digeriti dagli enzimi secreti dalle cellule del fondo della foglia tubolare.

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