Arbusto sempreverde di piccole dimensioni, in genere ricadente o eretto, originario dell’America meridionale. Ha sottili fusti di colore marrone rossastro, scarsamente ramificati, che portano lunghe foglie pennate, costituite da piccole foglioline ovali-ellittiche, appiattite; la particolarità della mimosa pudica è che durante le ore notturne, o in caso di contatto, il fogliame si ripiega su se stesso.
In primavera inoltrata produce piccoli fiori tondeggianti, simili a piccoli pompon, di colore rosa lilla; ai fiori seguono piccoli baccelli tondeggianti, riuniti in grappoli, di colore marrone chiaro.
Queste piante sono diffuse in gran parte del globo, nelle aree con clima tropicale possono diventare piante infestanti.
È in generale una pianta perenne, non resistente al gelo, eretta, molto ramificata e con rami spinosi. Viene, nell’emisfero settentrionale, coltivata come annuale in vaso, dove difficilmente supera i 50 cm di altezza. In natura, invece, può raggiungere anche il metro e mezzo.
Il frutto è un piccolo baccello piatto composto da 3 o 4 segmenti lungo da 1 a1,5 cm e con il margine dotato di lunghi peli radi. Ogni sezione contiene un solo seme liscio di forma ovale o tonda di color marrone.
L’impollinazione avviene grazie all’aiuto del vento o degli insetti. La scorza dei semi è molto dura ed è quindi necessario, per favorire la geminazione, scalfirla leggermente.
Si pongono a dimora in luogo soleggiato o semiombreggiato; non temono il gelo, se di lieve entità e di breve durata, nei luoghi con inverni rigidi viene coltivata in vaso, in modo da poterla riporre al riparo dal freddo durante i mesi freddi; spesso viene invece coltivata come annuale, vista la rapidità con cui si sviluppa ed il fatto che con il passare degli anni tende a debilitarsi. L’esposizione, sia in casa sia all’esterno, deve essere sempre ben luminosa. Bisogna però evitare la luce diretta perché potrebbe danneggiare le foglie causando brutte scottature. L’ideale è esporla ad una forte luce indiretta, magari filtrata da una tenda chiara, per almeno 6 ore al giorno.
Se la luce è troppo debole può capitare che le foglie si chiudano, come accade durante la notte.
Da marzo a ottobre annaffiare regolarmente, mantenendo il terreno leggermente umido, ma evitando gli eccessi; durante i mesi freddi diradiamo le annaffiature; se le piante sono coltivate all’aperto possiamo evitare di fornire acqua. Durante il periodo vegetativo fornire del concime per piante da fiore, ogni 15-20 giorni, mescolato all’acqua delle annaffiature. La mimosa pudica necessita di irrigazioni frequenti. È importante intervenire ogni volta che il terreno risulta asciutto in profondità. Per assicurarcene un buon metodo è quello di inserire un dito nel substrato e valutando se risulti davvero totalmente asciutto, soprattutto nella zona al di sotto dei 2,5 cm. Irrighiamo abbondantemente, ma senza lasciare acqua stagnante perché potrebbe danneggiare l’apparato radicale.
In inverno le irrigazioni vanno diradate ed è necessario somministrare poca acqua solo per evitare che il terriccio diventi totalmente secco.
È molto importante irrigare sempre con acqua tiepida. Infatti l’acqua troppo fredda potrebbe causare l’ingiallimento delle foglie e la conseguente perdita di bellezza della pianta.
Di vitale importanza per la salute ed esteticità della mimosa è il mantenere sempre, soprattutto quando la pianta vive in appartamento, un’umidità ambientale molto alta. Questo si può ottenere vaporizzando spesso le foglie, utilizzando umidificatori da applicare ai termosifoni (oppure elettrici) e anche lasciando sotto ala pianta un sottovaso pieno di biglie o argilla espansa e riempito con acqua. L’importante è che il liquido non sia a contatto con le radici.
Un ottimo ambiente può anche essere creato accostando molte piante diverse. Questo aiuta ad aumentare l’umidità della stanza.
La mimosa pudica non ha particolari necessità in fatto di terreno. Predilige comunque un substrato leggero, ma ricco e comunque ben drenato. È molto importante creare sul fondo del vaso uno spesso strato drenante composto da ghiaia o argilla espansa. Materiale inerte di questo tipo può anche essere mescolato, in modiche quantità, al substrato in maniera che risulti ben arieggiato. In questa maniera si eviteranno i ristagni e il pericolo di asfissie radicali.
In Italia può essere coltivata e mantenuta per più anni solo se cresciuta in appartamento, soprattutto durante i mesi invernali. Da ottobre ad aprile è bene tenerla all’interno con temperature che non scendano mai sotto i 15° gradi. Al di sotto di questo limite, infatti, la pianta potrebbe essere fortemente danneggiata. Il primo segno di sofferenza si evidenzia nelle foglie che tendono a diventare gialle. A partire dal mese di maggio, invece, possiamo cominciare a tenerla all’esterno, specie se viviamo nelle regioni centro-meridionali della penisola. Ad ogni modo può anche venire tranquillamente considerata una pianta annuale, lasciandola morire in autunno e poi riseminandola con l’arrivo della bella stagione.
Perché la pianta possa crescere vigorosamente e fiorire bene è importante somministrare, durante il periodo vegetativo, ogni dieci-quindici giorni un concime per piante fiorite, possibilmente con un alto tenore in fosforo e potassio e con poco azoto. Questo perché essendo la mimosa una fabacea di solito necessita di pochissimo azoto in quanto è già in grado di fissare nel terreno quello presente dell’aria.
Ottimi concimi sono quelli per pomodori. Possiamo ad ogni modo sempre scegliere se somministrare un prodotto liquido oppure affidarci ad un granulare a lenta cessione che, di solito, esplica la sua funzione per circa tre mesi.
Le piante che vedete in foto sono tutte piante nate da seme , periodo di semina da marzo in poi.
Le piu' grandi sono state seminate a marzo , le altre durante il periodo estivo. ( LE FOTO SONO STATE FATTE AI PRIMI DI SETTEMBRE)
Le piante di mimosa pudica che vedete in foto, sono piante tenute all'aperto per questo in inferno perdono le foglie e vanno potate. Se l'inverno non è troppo rigido a marzo escono i nuovi steli e saranno + belle di prima. ( foto fatte col cel il 30/11/2014). Se invece seccano bisogna riseminarle a marzo.
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